Il direttore del nostro istituto intervistato dal Canale RTR “Rossija”

Il direttore del nostro istituto intervistato dal Canale RTR “Rossija”

Il direttore intervistato dal Canale RTR “Rossija”

Lunedì 17 dicembre 2012 il Canale televisivo pubblico russo RTR “Rossija” ha trasmesso un servizio sull’insegnamento del russo in Italia. L’autrice del servizio – la nota giornalista Asja Emelyanova, da alcuni anni corrispondente dall’Italia  e responsabile della redazione del network russo  per l’Europa meridionale –  ha realizzato il servizio nella sede dell’Istituto di Cultura e Lingua Russa di Roma  attraverso una intervista al suo direttore prof. Carlo Fredduzzi e riprendendo una lezione di russo in una delle classi di allievi italiani.

-> GUARDA IL VIDEO DELL’INTERVISTA

Nel corso dell’intervista il prof. Fredduzzi ha sottolineato che l’Istituto è l’ente più antico per l’insegnamento del russo a Roma. Alla domanda dell’intervistatrice sui “motivi che spingono gli italiani a imparare il russo”, il Direttore ne ha indicati alcuni:

–  in primo luogo l’amore per la letteratura e la cultura russa che spinge molte persone, anche adulte, a studiare la lingua di Pushkin, Dostojevskij e Tolstoj;

–  in secondo luogo la necessità di parlare immediatamente questa lingua ( i corsi dell’Istituto  mirano a raggiungere in breve tempo questo traguardo)  e ciò riguarda soprattutto gli studenti universitari e le persone che sono in contatto con amici e conoscenti russi;

–  in terzo luogo, la possibilità, sempre più reale, di trovare uno sbocco professionale e lavorativo grazie alla conoscenza di questa lingua data la sua importanza in campo internazionale (il russo è una delle lingue ufficiali dell’Onu, dell’Unesco e di molte altre Istituzioni analoghe).

In effetti oltre i confini della Federazione Russa il russo è una delle lingue internazionali in maggiore crescita e si avvia a diventare un punto di riferimento non solo culturale, ma anche concreto e  pratico per i risvolti occupazionali che offre ad un numero crescente di persone nell’attuale congiuntura economica e finanziaria che penalizza molti paesi della zona europea, Italia compresa.

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